Soneto Lujurioso Nº 4
IV
Posami questa gamba in su la spalla,
et levami dal cazzo anco la mano,
e quando vuoi ch’io spinga forte o piano,
piano o forte col cul sul letto balla.
E s’in cul dalla potta il cazzo falla,
dì ch’io sia un forfante e un villano,
perch’io conosco dalla vulva l’ano,
come un caval conosce una cavalla.
- La man dal cazzo no levarò io,
non io, che non vo’ far questa pazzia,
e se non vuoi così, vatti con Dio.
Ch’el piacer dietro tutto tuo saria,
ma dinanzi il piacer è tuo e mio,
sicché, fotti a buon modo, o vanne via.
- Io non me n’anderia,
signora cara, da così dolce ciancia,
s’io ben credess campari il Re di Francia.
Posami questa gamba in su la spalla,
et levami dal cazzo anco la mano,
e quando vuoi ch’io spinga forte o piano,
piano o forte col cul sul letto balla.
E s’in cul dalla potta il cazzo falla,
dì ch’io sia un forfante e un villano,
perch’io conosco dalla vulva l’ano,
come un caval conosce una cavalla.
- La man dal cazzo no levarò io,
non io, che non vo’ far questa pazzia,
e se non vuoi così, vatti con Dio.
Ch’el piacer dietro tutto tuo saria,
ma dinanzi il piacer è tuo e mio,
sicché, fotti a buon modo, o vanne via.
- Io non me n’anderia,
signora cara, da così dolce ciancia,
s’io ben credess campari il Re di Francia.
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